E' possibile prevenire la violenza?

Per rispondere a questa domanda, partiamo dalla definizione di violenza. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, con il termine "violenza" si intende "l'uso intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un'altra persona, o contro un gruppo o una comunità, che ha come risultato o ha un'alta probabilità di avere come risultato lesioni, morte, danni psicologici, cattivo sviluppo o privazione". (GLOBAL STATUS REPORT ON VIOLENCE PREVENTION, WHO, 2014).

La definizione utilizzata dall’OMS associa l’intenzionalità con l’atto stesso, a prescindere dal risultato che si determina. L’inserimento del termine “potere” amplia i confini della natura di un atto violento, espande la nozione convenzionale di violenza fino a comprendere quegli atti che sono il risultato di una relazione di potere come minacce e intimidazione. La violenza ha probabilmente sempre fatto parte dell’esperienza umana. È possibile vederne l’impatto, in diverse forme, in tutte le parti del mondo.

Ogni anno, più di un milione di persone perde la vita, e un numero ancora superiore è vittima di lesioni non mortali, a seguito di atti di violenza. Complessivamente la violenza è una tra le maggiori cause di morte a livello mondiale. Il costo della violenza si traduce in tutto il mondo in una spesa annua difficilmente calcolabile per l’assistenza sanitaria oltre alle giornate di lavoro perse, le azioni giudiziarie, ecc. Il costo umano in termini di sofferenza e dolore indubbiamente non può essere calcolato: è fondamentalmente invisibile. La tecnologia ha reso alcuni tipi di violenza – terrorismo, guerre, rivolte – visibili quotidianamente a platee televisive, ma un numero decisamente superiore di atti di violenza ha luogo lontano dagli occhi della gente. Molte vittime sono troppo giovani o malate per potersi proteggere. Altre vengono forzate dalle convenzioni o dalle pressioni sociali a tacere la propria esperienza. Così come accade per le conseguenze della violenza, anche alcune sue cause si possono facilmente osservare. Mentre altre, profondamente radicate nella struttura sociale, culturale ed economica della vita umana, sono meno visibili.

LA VIOLENZA SI PUÒ PREVENIRE?

Anche se la violenza è sempre esistita, gli uomini hanno sempre cercato contrastarla, di non accettarla come componente inevitabile della condizione umana. Parallelamente alla violenza si sono sempre sviluppati sistemi – religiosi, filosofici, giuridici e di comunità – per prevenirla o limitarla. Dall’inizio degli anni Ottanta il settore della salute pubblica ha un ruolo sempre più importante in questo ambito di prevenzione. Un vasto numero di professionisti, ricercatori e sistemi si sono posti l’obiettivo di comprendere le radici della violenza e di impedirne il verificarsi. Per l’OMS, i fattori che favoriscono i comportamenti violenti possono essere modificati. La violenza può essere prevenuta. Secondo l’OMS, è un’affermazione che si basa su evidenze: infatti, è possibile trovare esempi di successo in tutto il mondo; da impegni individuali e di comunità su piccola scala a politiche nazionali e riforme giuridiche. Importante indagare sui motivi della violenza: le cause e le correlazioni della violenza, i fattori che potenziano o riducono il rischio di violenza, i fattori modificabili attraverso un intervento. Più che accettare semplicemente o reagire alla violenza, è importante studiare modi per prevenirla, attraverso: implementazione, monitoraggio e valutazione interventi diffusione delle informazioni su vasta scala, calcolo del rapporto costo-efficacia dei programmi.